Il congresso Usa non incontra i vertici colombiani: polemiche sulla legge d'impunità

da Marzia Coronati
19 luglio 2005

Iván Roberto Duque, capo politico delle Auc, e Salvatore Mancuso, l'erede di Carlos Castaño a capo dell'esercito paramilitare colombiano.

Il dibattito sul progetto di legge e giustizia presentato dal governo colombiano si fà sempre più acceso. La legge, che parte della stampa americana ormai ha soprannominato "legge di impunità", ha suscitato numerosi dubbi, soprattutto per quanto riguardo il tema delle riparazioni.

Il direttore delle investigazioni dell'ICTJ (International center for transitional justice) Pablo De Greiff, in un'intervista riportata sul quotidiano colombiano El Tiempo, afferma che il testo di legge manca di chiarezza circa i procedimenti che assicurano la verità completa e la fine dell'impunità.

La legge, continua De Greiff, parla di riparazioni in un senso ambiguo, non riferendosi in maniera chiara ai benefici che le vittime meritano e non stabilendo procedimenti che diano incentivi seri per la realizzazione di atti riparatori nei confronti dei perpetuatori di delitti di lesa umanità. L'atto di devoluzione dei beni illeciti per esempio, é uno degli argomenti meno chiari: il testo di legge non dice nulla riguardo a quanto concretamente le vittime riceveranno.

Questa mattina alcuni funzionari colombiani, tra i quali il vice-presidente Francisco Santos, che ieri si erano diretti a Washington con l'intenzione di riunirsi con i senatori USA che si occupano di autorizzare gli aiuti finanziari che gli Stati Uniti devolvono alla Colombia, ai fini di spiegare la democraticità del testo di legge, non sono stati ricevuti dal Congresso. "Sono le ONG che hanno impedito questo incontro" afferma indignato Santos "HRW (Human Rights Watch) ha assunto un atteggiamento ottuso e sbagliato nei confronti di una legge prodotto di un dibattito democratico".

Secondo quanto stabilito dalla stampa colombiana, i senatori non hanno accettato di riunirsi con i funzionari in parte per la pressione esercitata dalle ONG, in parte perchè lo stesso Congresso ha dubbi riguardo alla legge. D'altra parte, la percezione della Colombia negli Stati Uniti si sta modificando, per diverse ragioni. I democratici si sentono meno compromessi con il plan colombia rispetto a quando fu concepito (durante l'amministrazione Clinton); il piano infatti è visto da molti democratici più come un compromesso di Bush con Uribe, piuttosto che come una politica bipartitista come fu all'inizio.

Il piano, che fu concepito come una strategia per la lotta al narcotraffico, ha subito significative mutazioni e le stesse autorità di Washington hanno ammesso che gli aiuti sono stati utilizzati per la lotta contro i ribelli che partecipano al narcotraffico. La pressione delle Ong, la nascita di una nuova coscienza sulla violazione dei diritti umani perpetutata costantemente in territorio colombiano, le remore sul nuovo testo di legge, hanno spinto a rivedere l'approvazione del pacchetto di aiuti statunitensi (700 milioni di dollari) alla Colombia che é passato alla Camera ma che deve essere ancora approvato dal Senato.

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